Intervista a coach Daniele Aniello
08-07-2024 07:05 - B Nazionale
SAN VENDEMIANO - Manca poco più di mese al raduno della Rucker che sta prendendo forma con il gm Michele Gherardini che sta completando il mosaico dei giocatori.
Quintetto quasi completato e che ripartirà dalle conferme del lettone Kristaps Gluditis in guardia, Alberto Cacace giocatore jolly nei due ruoli di ala oltre al lungo Tommaso Oxilia, rilevatosi un grande protagonista della scorsa stagione dopo esser arrivato come sostituto dell’infortunato Jimmy Gatti. Al loro fianco il cavallo di ritorno Jacopo Preti nel ruolo di numero 4 (azzardiamo: il miglior numero 4 visto in maglia Rucker in questi anni di serie B ndr) mentre manca il tassello del play con tanti indizi che portano al ritorno di Andrea Tassinari (biennio in bianconero per lui) dopo l’esperienza a Rimini con le ultime due annate in serie A2.
In panchina ecco arrivare Luca Fabiani, centro di 201cm classe 2002 proveniente da Casa Brianza Basket, a cui si aggiungono i confermati Mauro Zacchigna (ala piccola) e Riccardo Dalla Cia (ala grande). C’è da definire il nome del secondo play con Calbini finito alla corte di Faenza oltre ad un altro giocatore capace di ruotare tra i ruoli esterni se non verrà riconfermato il giovane Vettori.
Questi ultimi innesti verranno valutati a distanza dal gm Gherardini anche con il nuovo tecnico Daniele Aniello che attualmente è impegnato in Equador alla guida dei Zamora Jaguars.
«Quando si è concretizzata l’offerta di San Vendemiano, ho colto l’occasione di sfruttare la clausola contrattuale che prevedeva di poter uscire dall’accordo se ci fosse stata un’offerta che ritenevo valida. Resterò in Equador fino alla fine della regular season (quindi primi giorni di agosto ndr) ma la Rucker era un’occasione troppo importante e dopo il flirt della scorsa estate è stato semplice trovare l’accordo» afferma il nuovo tecnico bianconero nativo di Grottammare.
Hai affrontato diverse volte la Rucker in questi anni, dapprima con Fabriano (come vice) poi con Chieti da capo allenatore. Che impressione hai avuto dell’ambiente Rucker in questi anni? «Sicuramente quello di una società organizzata, con idee chiare e con un modo di pensare e fare che si sposa con le mie caratteristiche. Credo che qui ci sia la giusta pressione per poter lavorare bene».
L’ultimo anno a Chieti è stato più che mai turbolento ma sicuramente, anche per la tua età, molto formante. «Una stagione che mi ha insegnato tanto dove alla fine sono uscite le persone vere. Abbiamo creato un vero gruppo tra squadra e staff e questo ci ha permesso di conseguire la salvezza. Al di là degli aspetti economici posso dire che è stata un’esperienza positiva e costruttiva».
Ti seguirà qualcuno da Chieti nel tuo prossimo staff? «Non credo, lo staff Rucker è già formato e non ha bisogno di adeguamenti ed anche come giocatori. Avendo infatti firmato alla Rucker con la società che aveva già iniziato il mercato, alcune scelte era già prese, qui nessuno mi seguirà».
A soli 44 anni hai già avuto diverse esperienze anche fuori confine: dalla Norvegia, alla Spagna, al Portogallo, oltre a Maldive, Germania, Irlanda ed ora Equador. Cosa ti porta a confrontarti anche in questi campionati oltre alla passione per la tua professione? «Sono stato fortunato ad unire negli anni, i viaggi con il lavoro della pallacanestro, operando con tanta gente all’estero dove ho fatto esperienze di crescita importanti. Ora con la famiglia diventa sempre più difficile ma per me è stato un grande percorso formativo».
Un saluto ai tuoi nuovi tifosi in vista del raduno? «Sicuramente non vedo l’ora di arrivare a San Vendemiano, cominciare a conoscere dirigenti, staff e tifosi, così da integrarmi al meglio nella nuova realtà. Sono davvero molto contento dell’opportunità che mi è stata concessa e smanioso di cominciare questa nuova avventura».
Quintetto quasi completato e che ripartirà dalle conferme del lettone Kristaps Gluditis in guardia, Alberto Cacace giocatore jolly nei due ruoli di ala oltre al lungo Tommaso Oxilia, rilevatosi un grande protagonista della scorsa stagione dopo esser arrivato come sostituto dell’infortunato Jimmy Gatti. Al loro fianco il cavallo di ritorno Jacopo Preti nel ruolo di numero 4 (azzardiamo: il miglior numero 4 visto in maglia Rucker in questi anni di serie B ndr) mentre manca il tassello del play con tanti indizi che portano al ritorno di Andrea Tassinari (biennio in bianconero per lui) dopo l’esperienza a Rimini con le ultime due annate in serie A2.
In panchina ecco arrivare Luca Fabiani, centro di 201cm classe 2002 proveniente da Casa Brianza Basket, a cui si aggiungono i confermati Mauro Zacchigna (ala piccola) e Riccardo Dalla Cia (ala grande). C’è da definire il nome del secondo play con Calbini finito alla corte di Faenza oltre ad un altro giocatore capace di ruotare tra i ruoli esterni se non verrà riconfermato il giovane Vettori.
Questi ultimi innesti verranno valutati a distanza dal gm Gherardini anche con il nuovo tecnico Daniele Aniello che attualmente è impegnato in Equador alla guida dei Zamora Jaguars.
«Quando si è concretizzata l’offerta di San Vendemiano, ho colto l’occasione di sfruttare la clausola contrattuale che prevedeva di poter uscire dall’accordo se ci fosse stata un’offerta che ritenevo valida. Resterò in Equador fino alla fine della regular season (quindi primi giorni di agosto ndr) ma la Rucker era un’occasione troppo importante e dopo il flirt della scorsa estate è stato semplice trovare l’accordo» afferma il nuovo tecnico bianconero nativo di Grottammare.
Hai affrontato diverse volte la Rucker in questi anni, dapprima con Fabriano (come vice) poi con Chieti da capo allenatore. Che impressione hai avuto dell’ambiente Rucker in questi anni? «Sicuramente quello di una società organizzata, con idee chiare e con un modo di pensare e fare che si sposa con le mie caratteristiche. Credo che qui ci sia la giusta pressione per poter lavorare bene».
L’ultimo anno a Chieti è stato più che mai turbolento ma sicuramente, anche per la tua età, molto formante. «Una stagione che mi ha insegnato tanto dove alla fine sono uscite le persone vere. Abbiamo creato un vero gruppo tra squadra e staff e questo ci ha permesso di conseguire la salvezza. Al di là degli aspetti economici posso dire che è stata un’esperienza positiva e costruttiva».
Ti seguirà qualcuno da Chieti nel tuo prossimo staff? «Non credo, lo staff Rucker è già formato e non ha bisogno di adeguamenti ed anche come giocatori. Avendo infatti firmato alla Rucker con la società che aveva già iniziato il mercato, alcune scelte era già prese, qui nessuno mi seguirà».
A soli 44 anni hai già avuto diverse esperienze anche fuori confine: dalla Norvegia, alla Spagna, al Portogallo, oltre a Maldive, Germania, Irlanda ed ora Equador. Cosa ti porta a confrontarti anche in questi campionati oltre alla passione per la tua professione? «Sono stato fortunato ad unire negli anni, i viaggi con il lavoro della pallacanestro, operando con tanta gente all’estero dove ho fatto esperienze di crescita importanti. Ora con la famiglia diventa sempre più difficile ma per me è stato un grande percorso formativo».
Un saluto ai tuoi nuovi tifosi in vista del raduno? «Sicuramente non vedo l’ora di arrivare a San Vendemiano, cominciare a conoscere dirigenti, staff e tifosi, così da integrarmi al meglio nella nuova realtà. Sono davvero molto contento dell’opportunità che mi è stata concessa e smanioso di cominciare questa nuova avventura».