Intervista a Francesco Marini, Ladurner Giants Marghera
06-10-2011 11:19 -

REDAZIONE - E´ il principe dei marcatori della DNC gir. C, settimo di tutta la categoria nazionale, bomber navigato ed oltretutto un simpatico ragazzo.
Nella sua carriera ha sforacchiato retine in ogni parte d´Italia con le maglie di Padova, Mestre, Bassano e Venezia nelle categorie B1 e B2, partendo da un annata in A1 con la Reyer, segnato canestri impossibili in ogni palazzetto.
Osannato dai suoi tifosi è sportivamente poco simpatico alle tifoserie avversarie che sanno che dovranno subire le sue solite grandinate di triple in sequenza. Detto tutto ciò è facile scoprire che l´identikit del giocatore in questione è Francesco Marini, per tanti Checco e per tutti bomber, guardia ala dei Giants Ladurner Marghera ora in serie DNC.
Checco, seppure son passati diversi anni dal tuo esordio, pur cambiando maglie e calcando palcoscenici diversi in svariate categorie, ti troviamo, ogni anno, in cima alla classifica dei marcatori. Qual è il tuo segreto?
«Ogni inizio stagione ho sempre molto entusiasmo e molta voglia di mettermi in discussione, perciò cerco di essere sempre motivato. E poi non ti nascondo che non sono ancora stanco di tirare da tre punti !!!»
Questo è il tuo secondo anno nei Giants e la squadra in estate ha fatto degli investimenti importanti, quali gli obiettivi?
«Secondo il mio parere la società sta facendo un percorso di crescita molto importante, non solo a livello di giocatori ma anche a livello di organizzazione . In questo momento non posso e non sono in grado di citare i nostri obiettivi, sarà comunque il campo domenica dopo domenica ad indicare a che punto siamo».
Dopo anni trascorsi in quel di Padova assieme, questa stagione è tornato ad allenarti coach Rubini. Come si lavora con uno dei guru della pallacanestro regionale?
«Eh... Dopo otto anni trascorsi con Daniele non posso che elogiare il suo operato sia tecnico che umano, ma una cosa che stimo molto di lui è che nonostante i suoi risultati ho sempre visto un atteggiamento molto umile e disponibile».
Anche se siamo solo alla seconda giornata d´andata, che impressione ti sei fatto sulle altre formazioni?
«Personalmente non sono mai stato concorde con i vari commenti riguardante i gironi più forti, meno forti, più tecnici ed altro. Penso che alla fine ogni squadra trovi la propria quadratura e la propria forza indipendente dai nomi».
Il momento che ricordi più volentieri della tua carriera?
«Finale promozione Reyer-Trento. certi momenti sono indimenticabili».
Già, lo sono stati anche per noi che vi abbiamo seguito in diretta e che abbiamo ancora negli occhi la tua sfuriata in gara 4 a Trento che portò la serie a gara 5...
Ultima "domanda" scontata... Scegli ora il tuo quintetto ideale di sempre tra i giocatori con cui hai giocato.«Ho avuto la fortuna di averne davvero tanti per cui de citarne almeno due: Gherardini, Marini, Premier, Sartori, Guerrasio e poi uno con Fedrigo, Marini, Zanovello, Sartor, Eddy Cagnin».
Fonte: Bettola
Nella sua carriera ha sforacchiato retine in ogni parte d´Italia con le maglie di Padova, Mestre, Bassano e Venezia nelle categorie B1 e B2, partendo da un annata in A1 con la Reyer, segnato canestri impossibili in ogni palazzetto.
Osannato dai suoi tifosi è sportivamente poco simpatico alle tifoserie avversarie che sanno che dovranno subire le sue solite grandinate di triple in sequenza. Detto tutto ciò è facile scoprire che l´identikit del giocatore in questione è Francesco Marini, per tanti Checco e per tutti bomber, guardia ala dei Giants Ladurner Marghera ora in serie DNC.
Checco, seppure son passati diversi anni dal tuo esordio, pur cambiando maglie e calcando palcoscenici diversi in svariate categorie, ti troviamo, ogni anno, in cima alla classifica dei marcatori. Qual è il tuo segreto?
«Ogni inizio stagione ho sempre molto entusiasmo e molta voglia di mettermi in discussione, perciò cerco di essere sempre motivato. E poi non ti nascondo che non sono ancora stanco di tirare da tre punti !!!»
Questo è il tuo secondo anno nei Giants e la squadra in estate ha fatto degli investimenti importanti, quali gli obiettivi?
«Secondo il mio parere la società sta facendo un percorso di crescita molto importante, non solo a livello di giocatori ma anche a livello di organizzazione . In questo momento non posso e non sono in grado di citare i nostri obiettivi, sarà comunque il campo domenica dopo domenica ad indicare a che punto siamo».
Dopo anni trascorsi in quel di Padova assieme, questa stagione è tornato ad allenarti coach Rubini. Come si lavora con uno dei guru della pallacanestro regionale?
«Eh... Dopo otto anni trascorsi con Daniele non posso che elogiare il suo operato sia tecnico che umano, ma una cosa che stimo molto di lui è che nonostante i suoi risultati ho sempre visto un atteggiamento molto umile e disponibile».
Anche se siamo solo alla seconda giornata d´andata, che impressione ti sei fatto sulle altre formazioni?
«Personalmente non sono mai stato concorde con i vari commenti riguardante i gironi più forti, meno forti, più tecnici ed altro. Penso che alla fine ogni squadra trovi la propria quadratura e la propria forza indipendente dai nomi».
Il momento che ricordi più volentieri della tua carriera?
«Finale promozione Reyer-Trento. certi momenti sono indimenticabili».
Già, lo sono stati anche per noi che vi abbiamo seguito in diretta e che abbiamo ancora negli occhi la tua sfuriata in gara 4 a Trento che portò la serie a gara 5...
Ultima "domanda" scontata... Scegli ora il tuo quintetto ideale di sempre tra i giocatori con cui hai giocato.«Ho avuto la fortuna di averne davvero tanti per cui de citarne almeno due: Gherardini, Marini, Premier, Sartori, Guerrasio e poi uno con Fedrigo, Marini, Zanovello, Sartor, Eddy Cagnin».
Fonte: Bettola