Andrea Carlesso, il lungo a cui piace tirare dalla distanza

10-11-2016 09:49 -

SAN VENDEMIANO - Due vittorie consecutive e la Rucker Sanve, riprende quel vigore e quell´entusiasmo che le quattro sconfitte iniziali avevano svilito. È una Rucker diversa quella attuale rispetto a quella delle prime uscite: più compatta, più sicura di sé stessa e con più rotazioni, vista la crescita dei giovani e la continuità sul campo espressa dai veterani. E tra questi, va sottolineato l´inizio spumeggiante di Andrea Carlesso, centro castellano classe 1982 che produce 13.2 punti a gara con oltre 6 rimbalzi di media (10 nell´ultimo turno contro Lecco).

Andrea, la vittoria di sabato contro Lecco vi ha dato ulteriore fiducia. «Indubbiamente. Sapevamo che come gruppo, con l´inserimento dei giovani, dovevamo maturare sul campo e le vittorie di certo aiutano».

Cosa ne pensi di questo progetto Rucker-Benetton? «Lo appoggio a pieno. Benetton, da dove provengo come settore giovanile, è sintomo di garanzia. E per quanto mi riguarda, dopo 4 anni di C avevo voglia di misurarmi ancora in B dopo esserci stato per 11 stagioni».

Come hai trovato questa serie B rispetto a cinque anni fa? «Precisiamo che quella era B2 e questa è B unica. Di conseguenza il livello è più alto. Poi sicuramente l´atletismo, come ai livelli superiori, è cresciuto tantissimo rispetto alla parte tecnica».

Tu in questo trapasso, hai pensato bene di cambiare modo di giocare. Da giocatore interno a giocatore che ad oggi tira con l´83 per cento (!) da tre punti. Spiegaci questo cambiamento. «È venuto da sé. Gli anni passano e quindi con meno atletismo ho preferito agli uno contro uno in area piccola alle giocate fronte a canestro, diventando un lungo tiratore. Di volta in volta dipende poi dal difensore che ho contro».

Carlesso ora è abituato a battere spesso l´avversario, attaccando il canestro e creando ovviamente spazi per i compagni per il tiro. La sua aggressività a rimbalzo però è identica a quello che in B2 è andato per cinque anni in doppia doppia di media tra punti e rimbalzi. Andrea spiegaci questo tuo istinto per il rimbalzo alla Rodman. Finchè la palla è vagante... c´è speranza? «Una dote naturale che ho sempre avuto. Mi han sempre insegnato il tagliafuori e così ho sempre fatto. Alle volte ricevo critiche perché mi butto nella mischia sempre ma fa parte del mio gioco. Ora ne prendo qualcuno in meno visto il mio gioco più esterno».

Domenica a Reggio Emilia: che gara ti aspetti? «Hanno lunghi forti e come tutte le altre, è una squadra difficile. Cosa fare per vincere? Giocare sempre con l´intensità e aggressività difensiva come fatto nel finale contro Lecco». Poi se serve, in attacco, palla a Carlesso: lui da tre la mette senza problemi.